– [Narratore] Alla fine del 1800, dopo che Mendel aveva fatto le sue osservazioni sull’ereditarietà nelle piante di pisello, i miglioramenti nella microscopia permisero agli scienziati di visualizzare strutture sub-cellulari in dettaglio per la prima volta. Dopo che il processo di mitosi e meiosi furono osservati e descritti, è stato proposto che i cromosomi erano le particelle ereditabili di Mendel. La teoria cromosomica dell’eredità descrive come il comportamento fisico dei cromosomi spiega le leggi di segregazione di Mendel e l’assortimento indipendente. Gli organismi che si riproducono sessualmente hanno due copie di ciascun cromosoma nelle loro cellule somatico, o non riproduttive. Durante la meiosi, coppie omologhe di cromosomi, quelli che portano gli stessi geni, sono divise e segregate nei gameti in modo che ogni gamete riceva una copia di ogni cromosoma, proprio come Mendel descrisse nella sua legge di segregazione. Le coppie cromosomiche diverse, o non omologhe, non sono legate tra loro e si dividono nei gameti in modo indipendente, come descritto nella legge di Mendel sull’assortimento indipendente. Dopo la fecondazione, i gameti combinano il loro materiale genetico per generare un organismo con due copie di ciascun cromosoma e quindi, due copie di ciascun gene, uno ereditato dalla madre e uno dal padre, proprio come Mendel aveva predetto in base agli schemi di eredità che studiò nelle piante di pisello.